A tutti e di tutto cuore giungano i miei più sentiti AUGURI DI BUON PASQUA. Li vorrei ricollegare alle parole che scrivevo sul Bollettino di Natale: “che le trame e gli orditi dei nostri giorni si intreccino con quelli dei panni di Gesù, per comprendere che non siamo soli, che non dobbiamo avere paura, che la nostra vita, a dispetto di tutto, ha un senso e una destinazione!”
E ora, in pochi giorni siamo giunti ai “giorni della destinazione”, la Pasqua, che non è la memoria della fine di una vita, ma la festa di una vita senza fine. Una vita compiuta. Non è sempre facile e immediato credere una cosa del genere, ma sicuramente noi facciamo delle “prove di verità e di resistenza” attraverso la Parola del Vangelo, ogni volta che a esso affidiamo il senso della nostra speranza. Abbiamo provato a farlo e ci hanno anche provato i ragazzi del catechismo con le loro bravissime catechiste che, per il periodo della Quaresima, ci hanno fatto riflettere sul desiderio di “cambiare” letteralmente abito per giungere rinnovati alle feste pasquali. Cinque “abiti” che rappresentano una sollecitazione a rivedere le nostre “abitudini” davanti a Dio e ai nostri fratelli: quella della tentazione dell’abito che a volte ci impedisce di sondare la profondità delle cose lasciandoci a galleggiare nella banalità e nella superficialità; l’”abito nuovo”, che il Signore ci affida ogni volta che ci facciamo “trasfigurare”, ossia trasformare dalle sue mani; l’abito della “pazienza”: sappiamo di quanta ne abbiamo bisogno… sapere attendere i processi di crescita, sapere aspettare, mettere le gambe sotto un tavolo per pensare e lavorare; l’abito della gioia, del Padre che vede tornare il figlio, o meglio, i figli a casa. Per sentirsi di nuovo e tornare a essere fratelli; infine il cambio d’abito propiziato dalla parola del perdono di Gesù, che sempre condanna il male cercando di reintegrare e riscattare chi lo compie. Gesù che emette un solo giudizio: “neanche io ti condanno!”
Profumo di novità nei panni del Risorto. Forse anche per noi è giunto il momento di non cercare più il vivente e la vita “tra i morti”, ma in Colui che ne è Signore!
Buona Pasqua … nei panni del Risorto!
Don Luigi