PIETRE
“Presero delle pietre per lapidarlo”
I notabili cercano di fare fuori Gesù lapidandolo perchè dice di essere nel Padre. Non sopportano che qualcuno tolga loro il potere – la gestione del mondo religioso – insegnando la libertà che nasce dallo stare in Dio, che affranca da tutte le schiavitù dei legami opprimenti …
Gesù nella sua vita, dunque, usa lo stesso materiale, la pietra, ma, anziché per distruggere, per costruire, facendo sue le parole del Salmo e definendo il Padre ROCCIA, e quindi fortezza, liberatore e quindi RUPE di rifugio.
Come cambiano le cose a partire dalle nostre intenzioni e dalle cose che portiamo nel cuore!
Sempre pietra, ma del tutto diverse.
Quando leggo di pietre, mi viene sempre in mente quella storiella che dice:
“Questo è un sasso.
La persona distratta vi è inciampata.
Quella violenta, l’ha usato per colpire qualcuno.
Il costruttore, l’ha usato per edificare.
Il contadino stanco, invece, l’ha usato come sedia.
Per i bambini è un giocattolo.
Con esso Davide uccise Golia e Michelangelo fece la sua più bella scultura.
In ogni caso, la differenza non l’ha fatta mai il sasso, ma sempre l’uomo.
Non esiste sasso sul tuo cammino che tu non possa sfruttare per la tua crescita!”
A Pasqua avremo la possibilità di trovare del tempo per chiederci che tipo di atteggiamento abbiamo davanti a Gesù e a noi stessi. Capiremo davanti al Crocifisso Risorto che la PIETRA scartata dai costruttori è L’UNICA PIETRA D’ANGOLO.
“Ciò che i notabili del popolo chiamano “bestemmia”, il Signore Gesù lo offre come una rivelazione che libera e dinamizza la vita di tutti, rendendola divina per i processi di dono e di vitalità che attiva e continuamente riattiva” (M. Semeraro).
Io, cosa me ne faccio della roccia che è Gesù? Come adopero il “materiale di costruzione” che la vita mi ha offerto? Costruisco o demolisco?