STRANI MODI DI ESPRIMERSI
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Fa sorridere Gesù, che rivolgendosi agli stanchi e agli oppressi, per dare loro ristoro e LIBERARLI, chieda di PRENDERE IL SUO GIOGO su di loro. Come fai a liberare qualcuno aggiungendo qualcosa? In realtà Gesù non aggiunge niente, ma permette, attraverso la sua presenza di “lavorare” e “tirare il carro della propria vita” con un giogo in grado di non ferire e non arrecare danno al collo sul quale è concentrato tutto il peso e lo sforzo del lavoro. Non si tratta di diverse cose in più da fare, ma di fare cose in modo diverso, di appropriarsi della Parola liberante, consolante e luminosa del Vangelo per iniziare nuovi percorsi e nuovi sentieri di crescita, trasformazione, fraternità e vita. D’altronde sarebbe ingenuo pensare che Dio sia l’assicurazione e la cancellazione dei problemi. Il Signore non ci salva dai turbamenti, ma NEI turbamenti che in modo inequivocabile, prima o poi, segnano i ritmi dei nostri giorni. Altra caratteristica del giogo, inoltre, è il suo uso: sempre in coppia. Come dire: non sei solo, cammina accanto a Colui che vuole essere la tua vita, la rivelazione ai piccoli del destino e del senso di ogni cosa. Inoltre la coscienza di non essere mai soli deve trasformarsi nella consapevolezza che nel mondo siamo tutti interdipendenti e interconnessi: ogni parola, ogni scelta, ogni pensiero hanno delle ripercussioni positive o negative sulla realtà. Scrive Paolo nell’inno ai Colossesi a proposito di Gesù: “in Lui tutto SUSSISTE”. E noi, da chi siamo aiutati a fare bene il nostro lavoro? Siamo coscienti della rilevanza delle nostre scelte?
Insomma, ogni domenica di più comprendiamo che Gesù è un uomo libero che desidera che tutti quanti noi lo diveniamo sempre di più, non sottraendoci ai nostri doveri, ma irradiandoli di nuova luce, a partire da quella Parola che, oramai da qualche settimana, ci invita a risorgere, a integrare le parti “lontane” e tristi di noi, a scacciare il male con tutte le nostre forze per dare al Bene la possibilità di orientarci coraggiosamente, a cercare di stare in quella “Volontà di Dio” che è il desiderio di non perdere nulla di quanto il Padre ha consegnato nelle mani del Figlio orientando costantemente il nostro sguardo verso la Luce insieme ad altre persone che diventeranno fratelli e sorelle.