Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Venerdì in occasione dell’Epifania ci siamo soffermati a riflettere sulla luce: Gesù è la luce di Dio, ed essendo luce del Padre è anche la nostra luce, di figli, che illuminati vivono di quella sorgente inesauribile di calore e luminosità che inonda di nuove possibilità e vita le nostre vite. Ci siamo anche chiesti quanto diamo di noi stessi per “alimentare” questa fiamma di vita in noi. Quanto apriamo il nostro cuore alla possibilità e alla cura del nostro essere quotidianamente ri-collegati e radicati in questa sorgente infinita del nostro essere … “ A voi, genitori, e a voi, Padrino e Madrina, è affidato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare. Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato da Cristo, viva sempre come figlio della luce “ si dice quando si riceve la luce del Risorto durante il Rito del Battesimo, e, in fondo, quello che un papà e una mamma, un padrino e una madrina fanno con il proprio figlio e figlioccio ognuno di noi dovrebbe anche farlo con se stesso, per rimettersi quotidianamente al mondo. Accogliendo Dio e rinnovando i propri poteri di Figli-di-Dio. Io penso che fino a quando non ci immergeremo totalmente in questa consapevolezza, con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutta l’intelligenza, proprio come Gesù si immerge nell’acqua del Giordano per essere battezzato da Giovanni, non potremo mai comprendere quello che diceva Paolo nella seconda lettura di ieri: “in Cristo Gesù, siamo chiamati a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo”. Luce ieri, acqua oggi, figli nei quali Dio si compiace domani. E … da creature sempre nuove.