XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

INVITO A NOZZE … 

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.  Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.  Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse:  “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Quando si dice: “ANDARE A NOZZE!” … 

Però il Vangelo ci fa vedere che non sempre gli inviti sono accettati, perché, prima di tutto ci sono occupazioni impellenti, e allora non te ne curi, e torni al tuo campo, ai tuoi affari: più urgenti, più importanti! 

Mi piacerebbe che ci facessimo accompagnare, questa settimana, da due espressioni che possono farci riflettere: 

  1. La parola INVITO. Mi fa venire un mente i mille inviti che ogni giorno ci vengono proposti. Inviti che nascono dalle nostre storie, dai nostri cuori e dalle nostre menti. Inviti che troviamo quando accendiamo il computer o assistiamo a  un talk show, inviti dalle scelte delle nostre compagnie, inviti dei cartelloni pubblicitari che costellano di promesse e luci il nostro immaginario e la nostra fantasia. Noi a quali inviti diciamo di sì? Quali voci assecondiamo? Gli inviti ai quali partecipiamo dove ci conducono realisticamente? Anche Gesù fa un invito: c’è un tavolo preparato per noi, c’è una vita a disposizione, c’è una parola che ti permette di fare una gerarchia di cose importanti, che contano. Che me farò di questo invito? 
  2. C’è posto per i BUONI e per i CATTIVI. Quello che fa la differenza è la disponibilità: “quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali”. Penso che sia giusto ritenere che il vero “motore” della vita sia la nostra disponibilità – nel nostro essere più o meno buoni – ad ascoltare gli inviti che la vita ci offre. Nulla è più bello e compiuto di una persona che – per definirsi  cammina.  Nel cammino l’apertura dell’orizzonte, la sorpresa oltre la curva, la nascita di un nuovo panorama, la scoperta di un tesoro mai visto prima.  Un caro augurio di buona settimana!