Leggendo il Vangelo…
Penso di essere un campo dove convivono sia il buon grano che la zizzania. Mi auguro che prediliga il buon grano ma non ne sono così sicuro. E così come penso che sia il mio campo, penso che lo sia anche per tutti. Certo che è difficile vivere quotidianamente situazioni dove fai molta fatica a scorgere il buon grano però Gesù ci invita ad andare “oltre” e a pregare per le persone che vivono come noi le stesse difficoltà e poi in ognuno di noi c’è il seme buono e cattivo.
“Fa più rumore un albero che cade di un’ intera foresta che cresce”. Mi piace molto questa frase e nell’ aridità dei giorni che passano e che viviamo tutti con tutte le nostre magagne e i nostri dubbi, mi riempie di speranza pensare che una vita più solidale tra di noi possa farci aprire ad un nuovo respiro. Dopo questi mesi durissimi per tutti, per poter rinascere in questo post-covid io penso che o mettiamo a disposizione il nostro terreno e unendolo ad altri cerchiamo di far crescere solo il buon grano della solidarietà, aiuto reciproco, comprensione e perdono (l’ unione fa la forza) oppure se ci chiudiamo sempre più in noi stessi per salvaguardare il poco che abbiamo con molto sforzo e magari pochi risultati (vedremmo la zizzania che si moltiplica con sforzi vani da parte nostra), non andremo da nessuna parte.
Siamo tutti collegati, l’ un l’ altro. Ed è vero.
Concludo con poche parole tratte da una canzone di Mengoni. Molto semplici ma ricchissime di significato:
Prendi la mano e rialzati, tu puoi fidarti di me.
Io sono uno qualunque, uno dei tanti, uguale a te.
Ma che splendore che sei, nella tua fragilità.
E ti ricordo che non siamo soli
a combattere questa realtà.