VENTO E FUOCO
“La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».”
É difficile parlare dello Spirito Santo: non lo vedi, non lo tocchi, non lo senti. Eppure, da Gesù con i suoi discepoli, CAPITA nel mezzo di una situazione ben precisa, che è quella che vedi, tocchi e senti tutti i giorni in modo molto tattile e terribilmente concreto: porte chiuse, timori … lì, proprio lì “capita” lo Spirito Santo. Leggi, ascolti la Radio, guardi la Tv, ti guardi intorno e più leggi e approfondisci e meno capisci, vedi tutto e il contrario di tutto. Lo “spaesamento” discepolare continua ai nostri giorni… porte chiuse, timori … Proprio lì capita di nuovo il mistero dello Spirito Santo! E al Vangelo non basta dire una volta “pace a voi”, lo deve ripetere, perché forse non ci crediamo più. Non crediamo a quella pace di cui necessitiamo per vivere, per andare avanti, per ridare credito a quei pochi e coraggiosi segni di vita che ancora ci invitano a ripartire con coraggio, perché sappiamo che sono quelli di cui abbiamo terribilmente bisogno e solo Dio ci può dare. Senza prove, solo con la grande fiducia che il respiro del Risorto non ci tradisce. Ha ragione, un poeta, Franco Marcoaldi, quando scrive: “Quel che di vero c’è, è quanto sfugge e passa – allude tace svia commuove. E tutto questo, senza disporre maI di prove“. A partire da un perdono accolto. Unica cosa certa. A noi stessi, anzitutto.
Vieni, Santo Spirito!