IL SEGRETO DI PULCINELLA
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Un pensiero:
Pulcinella, maschera napoletana, è famoso per la mania di “diffondere” segreti rendendo le notizie riservate chiacchiere di dominio pubblico. Quando si dice il segreto di Pulcinella noi intendiamo qualcosa che tutti sanno.
(Comunque, se qualcuno conosce sto segreto me lo dica, perché non sono mai riuscito a capire qual sia, e alla fine sta a vedere che Pulcinella è più furbo di Wikipedia e di noi)
Anche i bambini, gli amici e i confidenti amano scambiarsi notizie riservate, o per lo meno, confidare pesi, gioie e notizie che fanno sentire il proprio interlocutore una persone scelta e privilegiata. In una parola: amico.
Mi è venuta in mente tutta questa “pappardella”, perché stamattina Gesù, nel Vangelo, dice ai suoi Apostoli, e dunque anche a noi: “ Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”
Qual è il grande segreto che Gesù comunica ai suoi amici-discepoli-noi? : “Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”.
In queste parole è racchiuso tutto il Vangelo.
Parole che dicono perdono, pazienza, attesa, dono, rispetto, responsabilità, futuro, accoglienza … e mille altre cose che possono comporre il lessico della libertà e della liberazione quotidiana.
Parole che magari innescano in noi una reazione opposta pensando a certe persone e situazioni: altro che amore! Ci vuole vendetta, velocità, rapidità, chiarezza immediata, chiusura dei ponti e delle porte, odio …
Posso crederci o no, gli amici di Gesù sanno che questo è il loro principale “lavoro”: riconnettersi continuamente alle fondamenta della casa della propria vita per domandarsi che spazio abbia la Parola e lo S/spirito del Maestro e Signore per costruire la propria storia.
Posso crederci o no, ma so benissimo quali siano le destinazioni delle mie scelte, basta guardare il mondo.
Posso crederci o no, ma ogni giorno penso che siamo davanti al famoso bivio di cui parla Deuteronomio al cap. 30, quando Dio dona al popolo la Legge: “Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la maledizione e la benedizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a Lui, poiché è Lui la tua vita e la tua longevità per così potere abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri. “
Ora, qualcuno mi potrebbe replicare: “provaci tu ad amare nelle mie condizioni schifosissime di vita!”.
E non posso neanche dare torto, ci sono condizioni tali per cui, sovente, a tutto pensi meno che ad amare.
C’è però un altro segreto, che dà senso e profondità alle cose cose che Gesù dice di “fare”, un segreto che dà senso a ogni comandamento: si tratta dello STARE; stare con Lui, proprio come fanno i discepoli e gli amici; stare uniti a Lui che è “la vita e la longevità”.
A partire da questo stare curato, atteso e vissuto possiamo parlare di un vero segreto per tutti, come la sensatezza dell’amore, ma la cosa è riservata agli amici veri!
Per riflettere:
Io mi sento “unito” a Dio (Gesù)?