ESCO!
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse:
«Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
UN PENSIERO …
Oggi inizia la FASE 2.
Si sente: la strada è più rumorosa, i marciapiedi molto più affollati, unica differenza rispetto a “prima”, una mascherina sulla bocca.
Si esce! Non vedevamo l’ora.
Ma si esce … da dove?
Da casa!
Solo da casa?
Beh, sì, è già tanto. Però, sinceramente, voi non avreste anche voglia di uscire, non solo da casa, ma come ci suggerisce il quadro, da qualcos’altro che ci ingabbia, che ci tiene ostaggi, che, aldilà della pandemia ci fa sentire un disagio e un malessere di base che non ci fa sentire all’altezza del nostro cuore, dei nostri desideri e del nostro essere quello che siamo?
Forse io sono un po’ paranoico, ma ogni giorno sento questa necessità: incontrare qualcuno che mi permetta di farlo, che mi consenta di non vivere solo, racchiuso dalle quattro cornici del quadro, ma mi faccia vivere, mi apra, mi lanci nel mondo, diverso.
Stamattina, mentre celebravo la Messa leggevo queste parole nel prefazio: “ In Lui (Gesù), vincitore del peccato e della morte, l’universo risorge e si rinnova, e l’uomo ritorna alle sorgenti della vita”
Ecco chi è per me Gesù: Colui che mi permette di tornare quotidianamente “alle sorgenti della vita”. Oltre la morte, oltre il peccato, che non è semplicemente cattiveria, ma opera che esprime la nostra terrificante paura di fidarci di Dio e della sua Promessa. Solo il peso di questa paura ci fa agire con gesti che tendono a “conservare” qualcosa che, per sua natura, esiste solo se si decide di donare: la vita.
Vita che si chiama così perchè si muove.
Vita che si chiama così perchè esce.
Vita che si chiama così perchè non annega in se stessa.
Vita che si chiama così, perchè sola forza che vince la morte.
E oggi Gesù, Buon Pastore, nel Vangelo ci svela il SUO segreto, che può diventare anche il nostro, affinché la vita non sia mai sequestrata, distrutta e derubata da nessun brigante (come diceva il Vangelo di ieri):
“NESSUNO ME LA TOGLIE PERCHÉ IO LA DONO DA ME STESSO”
Ecco perché Gesù è il Risorto! Gesù non può essere ucciso, perchè la sua vita è stata data fino alla fine, senza riserve e ripensamenti. Manco la morte può farcela.
Nel momento in cui anche noi decidiamo di donare una cosa, nessuno ci deruberà.
Questa è l’unica forma per riprendere i cammini e USCIRE!
Non solo da casa, ma da noi stessi!
E magari … dietro al Buon Pastore!
Buona ripresa a tutti!
Per riflettere:
Io, da dove e da cosa voglio uscire?