VENERDI 20 MARZO

OTORINOLOGICAMENTE PARLANDO … 

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Un piccolo pensiero … 

Domanda coraggiosa quella di “uno degli scribi”. Regole, regoline, regolucce, regolone riempivano le scuole della Torah, ossia della Legge di Dio. Domandare quale sia la prima è domanda forte, potrebbe corrispondere a: “ma tra tutte queste cose, queste esigenze, questi avvenimenti … cosa rimane?” Risposta di Gesù: “rimane l’amore”. Ora, Gesù tutto era meno che un illuso, sapeva cosa significasse questa parola. Lo sapeva al punto da assumerla morendo su una croce. Sì: “morto per amore”. Perchè la verità dell’amore è questa: “ti dono qualcosa di me”, “ti dono me”. 

Attenzione però, l’impegnativo comandamento è preceduto da un verbo, all’imperativo: “ascolta!”. Questo tutti lo tralasciano e allora … si arriva dove si arriva. 

Non si ascolta una Parola sensata per noi, non si ascoltano i palpiti faticosi della respirazione della terra, non si ascolta il pianto di chi ci sta accanto, non si ascolta il depauperamento di sempre più persone che devono vivere per arricchirne ingiustamente sempre meno, ci si accusa istituzionalmente della causa delle malattie omettendo vergognosamente, la causa di tutto: la mancanza di ogni senso sulla quale si costruisce, oggi, la vita dell’umanità. Il mortifero dialogo con il proprio ego che deve stare sempre e inevitabilmente al centro di ogni cosa fa stragi. 

La sordità miete vittime, porta alla morte … ce ne stiamo accorgendo. 

Rimettiti ad ascoltare se vuoi riscoprire l’amore, ossia la forza di rinascere oltre e attraverso la morte. Rimettiti a sentir-ti. Leggi le tue tensioni e le tue incertezze: chiediti che cosa ti stanno chiedendo,  chiediti cosa ti sta suggerendo la terra, chiediti che cosa stai facendo per cambiare qualcosa, chiediti cosa potrai fare di nuovo, personale, insieme ad altri, per rialzarti e cambiare qualcosa. 

Ascolta! E fallo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la forza e con tutto se stesso. 

Ascolta significa ama!

Se lo faremo tutti potremmo chiudere le scuole della Legge, perchè, finalmente, avremo trovato la vita. 

Per riflettere:

  • Quando sento dentro di me cosa non va, sono capace di ascoltarlo?
  •  A chi devo dare più ascolto, oggi?