Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo“».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto“».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo“».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
All’inizio della Quaresima la Parola di Gesù ci invita a convertirci … che rottura sta conversione, diremo noi! Non siamo già cristiani? Certo! Ma proprio per questo ci dobbiamo convertire! Perchè le tentazioni sono un invito quotidiano a barattare quel senso della vita – intravisto nel Vangelo – con scappatoie apparentemente comode e seduttive che, anziché darci vita, ce la tolgono sempre di più.
Ma allora che cosa possiamo imparare dalle tre grandi proposte di “cambio-strada” suggerite al Figlio di Dio da parte del Diavolo? Nella prima davanti all’invito di trasformare le pietre in pane, Gesù risponde che non di solo pane vive l’uomo, ma anzitutto di quella parola che dà senso al pane, la parola dell’amore che Gesù propone come possibilità di divisione e moltiplicazione per tutti, perchè la giustizia dell’amore sia al cuore della vita. Ho letto che in Italia, ogni giorno, buttiamo via 13 mila quintali di pane. É vero che se non sappiamo trasformare le pietre in pane, siamo bravissimi a trasformare il pane in pietra: da buttare addosso alle persone che non ne hanno!
La seconda tentazione la vediamo al Tg tutti i giorni: «Ti darò tutto questo potere e la gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». É la tentazione che, assecondata, sta distruggendo il mondo: compravendita di stati, poteri assoluti di pochi poli di nazioni nel mondo, ricchezza per “singoli” e povertà estrema per molti, guerre, arroganze diplomatiche che cercano la divisione al posto dell’unità, uso della “guerra” come strumento per mantenere la “pace”! E via dicendo … e il Vangelo è chiaro: questo potere appartiene al diavolo e lui lo dà a chi (lo) vuole.
E infine la tentazione di pensare Dio non a partire dalla croce di Gesù, ma da magici gesti che ci dispensino dall’esercizio della nostra responsabilità e della nostra presenza attiva nel mondo, che, come, direbbe Isaia, è quella di RIPARATORE DI BRECCE e RESTAURATORE DI STRADE DA PERCORRERE.
Il Signore è con noi, e dall’alto delle sua e delle nostre croci continua a dirci di continuare a credere alla promessa e alla forza dell’amore e della vita che, ultime rimaste, saranno ancora in grado di potere ispirare e realizzare un cambio del nostro mondo! Questa sarà Pasqua qui e ora per noi, solo questa!