INCONTRO CON ANSELME
Lunedì sera 23 settembre abbiamo iniziato le nostre serate della settimana dedicata alla festa del Divin Maestro con un amico speciale oltre che parrocchiano: Anselme; ringraziamo lui e la sua famiglia, perchè Anselme non lavora da solo ma in armonia con la moglie e i figli: cosa non facile per il tempo richiesto e l’impegno che richiede ogni giorno, e magari per il solo fatto di non riuscire a vivere una vacanza come tutti perchè il papà è impegnato fuori casa per molto tempo. Quest’estate abbiamo documentato tutto il suo viaggio in Congo e il suo insegnamento all’Università sul sito della nostra Parrocchia (vedi la voce del Menu IN DIRETTA DAL CONGO … https://www.divinmaestro.it/in-diretta-dal-congo/)
Lo scorso anno, con la Parrocchia e l’ausilio di Fulvio, con molta fatica abbiamo iniziato ad attivare dei progetti di microcredito e stiamo provando a portarlo avanti con molta speranza.
Stasera lo accogliamo per aggiornarci, per vedere a che punto siamo e che cosa possiamo fare per coscientizzarci in modo più preciso e agire nel modo possibilmente più intelligente e utile.
Anselme ha detto al Signore: “non ho nessun mezzo, ma se tu lo vuoi mi metto a disposizione per il mio Paese”. E Anselme inizia a seguire gli studenti dell’Università di Agraria di Kinshasa.
L’urgenza più grande in Congo oggi non è nessun raffinato discorso filosofico, ma la SOPRAVVIVENZA. Nel Congo, che è lo Stato più ricco del mondo: l’80% dei materiali per tenere in vita la tecnologia contemporanea si trova in Congo. Tanti minerali, materiali, si trovano solo in Congo.
E allora TUTTO IL MONDO É IN CONGO .. tutti gli Stati del mondo lo sfruttano e la meta è destabilizzare tutto per potere confondere e rubare.
Accanto c’è incapacità da parte delle Autorità di agire in modo giusto. Anzi, a servizio delle potenze del Mondo.
Il compito di Anselme è aiutare a passare dalla sopravvivenza alla VITA.
C’è un detto in Congo che dice che “educare una donna significa educare tutto un popolo”, perchè quello che fai con lei lo fai con un figlio, un marito, un nipote e una realtà molto grande. Per questo Anselme è molto attento al contatto con le donne.
Nel 2023 si costruiscono molti nuovi edifici all’Università di Agronomia dove Anselme è docente, e le aule rimaste per insegnare sono molto “di fortuna”, tra tendoni e strutture precarie.
I ragazzi capiscono che qualcuno sta combattendo per loro e Anselme sente tutto il loro affetto e la loro protezione anche in momenti di paura.
Attorno al 2024 ci sono le nuove aule. É importante mettere assieme le cose. Si lavora molto per imparare la COLLABORAZIONE e la condivisione delle cose capite. Su alcuni campi gli studenti iniziano ad allevare i polli per imparare a essere autonomi e non dipendere da finanziamenti esterni. C’è voglia di lavorare.
Per dare possibilità di pratica e realizzazione, Anselme arrivando dal Piemonte, prende un contenitore dove mette dentro le barbatelle di Dolcetto per proporre una “pratica”. La sfida è chiedersi se il dolcetto può crescere in Congo … ebbene, in quella circostanza disastrosa … oggi è nata l’uva! É un campo sperimentale che aiuta a mettere in pratica.
Insegnare a lavorare assieme, fissare degli obiettivi da raggiungere, cercare di capire, diventa importantissimo per coscientizzare le persone.
L’ambasciatore italiano in Congo lo convoca per presentare il suo progetto e cercando di mettere in collegamento con la rettrice di Agraria, con l’idea di lavorare con Università e a costruire un Centro di ricerca avanzata sulla frutticultura ma principalmente sull’agricoltura idroponica, ossia la coltivazione delle piante nell’acqua. Richiesta un po’ desueta vivendo in un contesto dove piove 9 mesi all’anno e ci sono 80 milioni di ettari per coltivare quello che vuoi. Il che significa che si va a investire nell’agricoltura idroponica con tecnologia avanzate e se qualcosa si guasta, il tecnico deve arrivare dall’Italia per aggiustare e tutto dipende da chi produce e gestisce le macchine … e ti chiedi a chi serva veramente questo progetto, non creando condizioni per l’autonomia locale ma per il mercato di chi si propone.
Bisogna vedere quanta gente lo capisce.
Agli studenti Anselme vuole insegnare il SENSO CRITICO, la coscienza critica davanti ai progetti che vengono proposti.
Oggi il contesto è nuovamente assai critico. Ci sono tante idee sulle quali ragionare. É facile scoraggiarci, ma la speranza vuole essere sempre accesa, l’avventura continua e Dio permetterà qualcosa!
Come possiamo aiutare noi?
Non sono le cose che mancano, ma per spostare un container ci sono prezzi altissimi alla dogana.
L’idea oggi è trovare delle banche etiche che operano anche in Congo e la Parrocchia si fa garante di un prestito che possono dare ai giovani e alle persone bisognose mettendo un tetto di una cifra che permette di creare imprese locali e restituire piano piano i prestiti. La difficoltà è che diventa difficile procedere.
Il lavoro procede … con l’aiuto di tutti!