XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B

PAROLE DA MANGIARE 

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». (Gv.) 

E già, la Parola di Dio è dura. 

Ma anche la vita. 

E la Parola di Dio si innesta nella vita in modo duro, non per rincarare la dose, ma per demolire la scorza che impedisce di vivere in pienezza la nostra umanità. 

Chi può ascoltarla?

Chi vuole! Chi vuole cercare in essa altre cose da quelle che si sentono tutti i giorni; chi non si arrende all’evidenza dell’insensatezza; chi non ci sta a chiudere la vita nel sacchetto dei calcoli della convenienza e del tornaconto; chi pensa di non essere una monade o un’isola, ma una persona che esiste, che “è per” qualcuno e per qualcosa; chi dà alla vita di ogni giorno (e dunque anche a quella eterna che è una retta nella quale viene inserito il segmento dei nostri giorni) lo statuto di ricezione che non dipende da quello che posso inventare e creare io, e posso solo ricevere; chi cerca una consapevolezza che è un sapere che sta accanto al mio, molto limitato; chi vuole essere presente al senso delle cose … quanti la possono ascoltare. Ma fino a quando non viene percepita così non può essere gustata nella sua densità. 

Le Parole che vi ho detto sono spirito e vita. 

Ogni parola che ascoltiamo nasce da uno spirito e contiene uno spirito. 

Non sempre di vita, sovente di morte: le parole del cinismo, le parole dei TG, le parole programmate per controllarci e toglierci le forze, le parole che dividono, le parole di chi vuole tutto e annulla gli altri, le parole non scelte ma subite, quante parole … letteralmente ti ammazzano. 

La Parola del Vangelo è Spirito e vita: tu pensi che le parole della morte ti portino la vita perchè fanno il tuo gioco e ti danno immediata soddisfazione, invece quelle del Vangelo vanno scartate perchè a volte, per amore, ti chiedono di rinunciare a cose inutili, pesi, egoismi ammorbanti e te stesso, e allora non le cerchi. Ma poi, la morte apparente diventa vita, la promessa si trasforma in fioritura e cambiamento e capisci che veramente lo Spirito della Parola di Dio è solo al tuo servizio. Di figlio di Dio e di fratello. 

Nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre

Ma perchè, il Padre fa delle selezioni? No, perchè la Parola è offerta a tutti, ma CONCESSA solo a chi riconosce in essa lo statuto di una paternità generativa che è in grado di creare e ricreare continuamente la vita,  a chi la accoglie permettendogli di diventare un con-creatore di Dio. Donata a tutti, concessa a chi la accoglie. 

Volete andarvene anche voi?
E ti fai la domanda. 

Ma poi te ne fai un’altra, ancora più vera: “ma perchè, ti stavo veramente seguendo?”. 

E allora il dubbio apre uno spiraglio: posso dare la risposta solo quando ho cominciato a vivere l’eterno quotidiano invito di Gesù sulle rive del lago della mia vita: “vieni e vedi”. E se mi incammino magari mi accorgo, che tra tutte le offerte di realizzazione umana, quella di Gesù è la più bella! 

E allora … magari resto. Resto con Te!