DODICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

RIPOSO? 

Dal Vangelo secondo Marco

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Il Vangelo di oggi è un po’ imbarazzante. In queste sere e in questi passaggi all’altra riva, che capitano sui cigli dell’esistenza di ognuno di noi, arrivano sempre queste tempeste; pensare a Gesù che dorme sulla poppa della barca è una bella immagine, ma non cambia molto i nostri percorsi. Anzi, sembra addirittura esagerata. Irritante.

Eppure mi sembra una sfida. 

Paolo nella seconda Lettura dice: “se uno è in Cristo è una creatura nuova”. Ma cosa significa “essere in Cristo”? Come facciamo a realizzare il pensiero scritto ai Corinti: “le cose di prima sono passate, ecco, ne sono nate di nuove” ? … Si tratta semplicemente di cose che passano o di rimetterci a pensarle da un NUOVO punto di vista che non è il nostro? Ma perchè tutta questa fatica? É più importante CIÓ che crediamo o il nostro crederLO? Non potrebbe essere tutto immediato e evidente? Ma poi, le cose immediate ed evidenti, in tutto il loro impatto sconvolgente e fastidioso, riescono veramente  a cambiarci e a fare passare le cose di prima  per crearne di nuove? Dalla storia non impariamo mai niente. Il mondo sta diventando un covo di freddezza e disamore. La compassione totalmente bandita. Come si può abbandonare un uomo, che ha un incidente sul lavoro, davanti a casa sua, con il suo braccio nella cassetta, gettato come spazzatura e roba di nessun conto? 

Forse Gesù ci insegna l’unica cosa importante: per vincere la paura bisogna ricominciare a credere in un’altra salvezza e in un altro senso possibile per la vita. E sprofondarci dentro, a dispetto di tutti i marosi. 

Di questo abbiamo anche meditato questa settimana con gli animatori di Estate Ragazzi. A partire da un testo che si intitola LA VERITA’ di Brunori Sas. Il cantautore scrive: tu parti per scalare le montagne e poi ti fermi al primo Ristorante, disegni tutto il giorno delle barchette in mezzo al mare e non ti butti mai. Non ti ricordi che il dolore serve come la felicità. E conclude con amarezza: LA VERITÁ É CHE NON VUOI CAMBIARE. 

Non è che forse l’unico antidoto in grado di ridare stabilità in mezzo alla tempesta, e un cuscino per potere appoggiare di nuovo la testa in mezzo alle onde, consiste in questa possibilità? Accogliere l’offerta di un senso della vita diversa, non come una cosa da mettere in tasca, ma come un orizzonte in grado di cambiare anzitutto noi che lo facciamo nostro,  credendoci al punto di non spostarci neanche di un millimetro tra le braccia di queste nuove aperture e novità. 

Scrive sul suo profilo Facebook, Enrico Avveduto: “Sempre più difficile rintracciare ciò che rimane dell’umano. Ci siamo smarriti In un deserto affollato di reciproca indifferenza.Non ci sono comunità, ci sono aziende, non ci  sono uomini, ci sono solo strumenti: Il nostro DNA è solo un codice iban. In un oceano di cifre manca l’Uomo, è sommerso, è un’anticaglia che nessuno vuole riportare a galla. Abbiamo istituzionalizzato e reso virtù la cecità verso l’altro. Abbiamo scelto Caino come leader, come guida, come capo del villaggio globale, come dio. Abbiamo scelto l’Economia”. Mi sembra che abbia ragione. 

Che il riposare di Gesù in mezzo alla tempesta nelle braccia del Padre, che vince la paura e alimenta il credere in un mondo nuovo e diverso, possa suscitare desiderio di novità, azioni concrete e vita nuova per tutti.