PENTIRSI
Il Signore si pentì…
Mi piacciono tanto le pagine della Bibbia dove Dio Padre e il Figlio Gesù si pentono, cambiano idea, si mettono in discussione e cambiano dopo avere parlato con le persone profondamente legate a loro (come oggi Mosè) o casualmente incontrate per strada.
Il verbo pentirsi significa “Provare rimorso e dolore per aver commesso una colpa in cui ci si propone di non ricadere”, deriva dal latino paenitère che vuol dire ‘dispiacersi, essere scontento’.
É un verbo che oggi non va molto di moda.
Si preferisce: approfittare, dire “scusami” per continuare a fare come sempre o cancellare con un colpo di spugna quella fastidiosa ma potenzialmente salutare inquietudine, che in realtà vorrebbe semplicemente indicarci che gli errori e il male non ci portano mai da nessuna parte.
Quando recitiamo il Confesso a messa chiediamo perdono al Signore per i nostri errori legati a “pensieri, parole, opere, omissioni”, un bell’esame in grado di trasformarci, se preso sul serio.
Sta a noi però riconoscere la nostra posizione davanti a Gesù che è la verità della nostra vita per intraprendere fecondi cammini di trasformazione, che, anche quando non raggiungono subito i frutti sperati, mettono in moto la linfa della vita.
Il Signore è il perdono, che vince il peccato. Ricordate?
Le cose di cui mi pento stanno portando nuove decisioni, orizzonti e scelte concrete di cambiamento? So ancora dispiacermi e essere scontento quando faccio del male a qualcuno, e/o anche a me stesso? Quanto mi fido della misericordia trasformatrice, senza pentimento ed eterna di Dio? E se oggi scegliessi una cosa di cui mi pento provando a cambiarla? Quale?