IL PRESEPE DI PASQUA (II)

COME LEGGERE E INTERPRETARE? 

 

L’ALBERO 

Il giusto sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, 

che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; 

riusciranno tutte le sue opere

Parole del Salmo 1. Il primo. 

A ricordare che non tutto ci fa crescere e ci dà vita. A ricordarci che a volte siamo proprio come l’albero che abbiamo davanti ai nostri occhi: secco, privo di linfa. E così il mondo, la storia, le cose che facciamo.  La Parola di Dio ci accompagna nella Pasqua per riscoprire che cosa può ancora rivitalizzarci e scorrere nelle nostre vene: la benefica presenza di Dio che sfida le nostre morti e abita i nostri bui. 

Credere in Lui, ricominciare un cammino: questa la sfida della rinascita pasquale. 

A parte di riconoscere la nostra verità. 

LA COLOMBA (LO SPIRITO SANTO) 

“Bagna ciò che è arido, 

sana ciò che sanguina, 

drizza ciò che è sviato” 

Dio non ci lascia soli, su di noi sempre la presenza di quello Spirito Santo che non invochiamo quasi mai e del quale non cerchiamo quasi mai la forza.  Eppure il Signore è con noi, Spirito santo, respiro e sospiro che accolto nei polmoni del cuore e della mente, e reso parlante attraverso l’ascolto del Vangelo riversa pioggia benefica e rinvigorente, novità oltre ogni paralisi e ristagno. 

Vieni Santo Spirito!

IL SEPOLCRO (a sinistra) 

“Perchè cercate tra i morti Colui che è vivo?” 

Il sepolcro è vuoto!!! Ma non abbiamo ancora imparato che Gesù, il Risorto, lo troviamo SOLAMENTE nell’attivazione dei nostri cammini? Gesù non lo incontri coricato, lo incontri se ti alzi e ti metti a camminare dietro di Lui. Svuotiamo i sepolcri dei nostri cuori per attivare le luci di Pasqua. 

PANE E VINO (a sinistra) 

“Fate questo in memoria di me”! 

Ma il mio FARE è legato alla MEMORIA di Gesù?

Questo significa essere discepoli della vita, della luce, dell’acqua che scorre, della novità del mondo, della Pasqua e della Resurrezione. 

TUTTO IL MONDO, CON LE SUE LACRIME, LE SUE DIFFICOLTÀ E TUTTO IL SANGUE INNOCENTE CHE SCORRE, AI PIEDI DELL’ALBERO, NELLA CORONA DI SPINE DI GESU’, PERCHÈ ATTRAVERSO IL NOSTRO RIFIORIRE IN LUI POSSA ESSERE RISOLLEVATO DAL NOSTRO COINVOLGIMENTO E DA NUOVE PRESE DI POSIZIONE EVANGELICHE CHE SERVONO LA VITA E LA FRATERNITÀ.