DIGIUNO
“Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. 15E Gesù disse loro: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
La parola di oggi è DIGIUNO. Noi cristiani l’abbiamo dimenticata. I nostri fratelli musulmani il ramadan lo vivono con estrema serietà, nonostante il caldo e il lavoro pesante del giorno, per noi a volte è una pratica insignificante. Gesù anzitutto lo lega a Lui, ossia, il nostro è un digiuno di persone discepole dello sposo, che vivono patti nuziali, e quando lo sposo non ci sarà più, allora ci saranno i poveri, che staranno sempre con noi. Poveri, di tutti i tipi. La domanda allora cambia. Non chiediamoci più PERCHÉ digiuniamo , ma PER CHI ? I gesti del Vangelo non ci isolano nei nostri perfezionistici autocontrolli, ma ci espongono alla fragilità del dono, dove la condivisione di ciò a cui rinuncio, se è fatta con amore, viene sempre eseguita “a fondo perduto”. Senza aspettare contraccambi.
A cosa potrei rinunciare per arricchire qualche persona bisognosa?