Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Finisce un anno, ne comincia un altro, celebriamo la festa della Santa Famiglia e di Maria Santissima, Madre di Dio, quante occasioni che si attraggono e si illuminano a vicenda. Rileggi il Vangelo della presentazione al tempio e ti trovi davanti a tre segni che potrebbero inaugurare un modo nuovo di vivere il nostro tempo.
LO STUPORE: “M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:/ vanno le stelle, tremolano l’onde. / Vedo stelle passare, onde passare; / un guizzo chiama, un palpito risponde. / Ecco, sospira l’acqua, alita il vento: / sul mare è apparso un bel ponte d’argento. / Ponte gettato sui laghi sereni, / per chi dunque sei fatto e dove meni?”. Poesia di Pascoli: il mare. É la descrizione dello stupore, fatto di stelle, di onde, guizzi e palpiti, esattamente come la vita: fatta di riferimenti alti, ma anche di movimenti, di variazioni più o meno piacevoli e di spaesamenti dell’anima . Giusto meravigliarsi. E, oltre le sensazioni, la grande domanda da portarsi dentro: “per chi sei fatto, e dove meni?” … tra i consuntivi e i preventivi la domanda di senso passa attraverso la percezione scomoda e comoda dei nostri sensi. Come per Maria e Giuseppe: spade, incomprensioni e meraviglia. Ma sempre disposti a stupirsi.
LA LODE A DIO: Due anziani si mettono a lodare Dio. Due anziani che sembra, solo al ciglio della loro lunga vita, abbiano avuto l’enorme privilegio di avere visto l’Atteso. La ragione della loro vita. Anziani. Ma non hanno mollato. C’erano e sono stati finalmente trovati. Un invito a non demordere, a tenere il cuore aperto nonostante gli spazi a volte interminabili di attesa, i digiuni e le preghiere apparentemente senza risposte. Anche nel nuovo anno.
CRESCERE, FORTIFICARSI, DIVENTARE SPAZIO DI GRAZIA: Così capitava a Gesù. Esattamente come noi. Lui si è fatto come noi perchè diventassimo come Lui. Crescere: avresti voglia di dire no, di tornare indietro, eppure una forza incontenibile dentro te, che a volte costa il sapore amaro delle lacrime e la dolcezza della speranza dice di guardare avanti; fortificarsi: attenti al nutrimento e ai passi che si fanno: dove si va? Cosa ci guida? Chi e cosa scelgo per essere forte?; la grazia di Dio è stata trasformata in un privilegio per sedicenti perfetti cristiani senza errori e senza macchia, ma … cosa se ne fanno? Non ne hanno bisogno, bastano a loro stessi. La grazia di Dio, invece, è stata riversata sui disgraziati, su chi pecca, su chi non sa dove andare, su chi riconosce l’estremo bisogno dell’abbraccio di Dio senza richiesta previa di merito.