XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – A

GIÚ I FARDELLI INUTILI! 

al Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». 

Arriviamo da una settimana assai ricca da tanti punti di vista. 

Il giorno della celebrazione dei Santi, dove, rubando l’espressione a Ronchi, abbiamo avuto la netta impressione di essere davanti a una NUOVA IPOTESI DI UMANITÀ. Non vogliamo fermarci solo a contemplarli, perché guardare loro significa imparare ad agire e credere che sempre la realtà per diventare “un nuovo mondo” ha bisogno di gente mite, disposta a piangere, indomita nella ricerca della giustizia, operatrice di pace, disposta a essere umiliata e presa in giro per ciò che crede, umanità beata perché sa che chi le rivolge la Parola è uno che mantiene le promesse e la beatitudine diventa dono di vita per i fratelli. E sa anche, molto realisticamente, che il mondo attuale che sta vivendo con gli atteggiamenti opposti a quelli che Gesù propone nelle beatitudini (e il buon senso nella vita di ogni giorno) va come sta andando, ossia … molto male. 

Abbiamo commemorato i nostri cari defunti: festa di luce, di vita eterna, di destinazioni e compimenti nelle mani di Dio che non ci abbandonerà ma ci indicherà sempre nuove strade già praticate dai nostri cari che hanno aperto i nostri cammini personali e ci hanno messi al mondo. Grande senso di gratitudine, consolazione, comunione oltre lo spazio e il tempo. 

La Parola di Dio, questa settimana, rilancia, ci invita a riscoprire continuamente il sapore autentico del Vangelo: Gesù è venuto tra noi, è diventato nostro servitore per insegnarci che la più alta signoria di una comunità cristiana si esercita nel servizio ai fratelli. L’ipocrisia, l’apparenza, il gusto del potere rovinano sempre i nostri rapporti con il Signore, e anche con gli altri. Cercare di diventare segno della differenza evangelica, che allora ci parla di sincerità, di contenuti motivanti e del potere dell’amore, diventa il suggerimento settimanale per concretizzare il desiderio di servire con semplicità di cuore il nostro fratello a partire dalla sua dignità unica di Figlio di Dio. La Parola di Dio non è un peso in più, ma la forza in grado di selezionare e insegnare a eliminare i fardelli pesanti e difficili da portare. 

Buon cammino, vigile e custodito dalla forza di Dio e del Suo Spirito!