RITROVARE L’IMMAGINE PERSA

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 

 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Ci sono delle domande alle quali non avremo mai una risposta, come quelle che vengono poste per “cogliere in fallo” e per “mettere alla prova”. A rigor del vero, se la lingua che parliamo è precisa non dovremmo neanche chiamarle domande, quelle poste nel Vangelo di domenica, ma trabocchetti. Questi sono talmente subdoli che per essere fatti non coinvolgono neppure direttamente gli ideatori (i farisei), ma vengono fatte per conto terzi, dai discepoli e dagli erodiani: come dire  diavolo e acqua santa, che per esperienza non vivono molto bene assieme. Ma si sa che quando due persone nemiche hanno un nemico in comune diventano facilmente amiche e alleate. 

Ad aggravare la tendenziosità della pseudo-domanda è un altro fatto: viene posta a partire da una sentenza di adulazione. 

Insomma, le cose non sempre corrispondono a quello che vediamo e vivono di quel maledetto vizio che ci fa pensare che il controllo e il possesso ci rendono signori di tutto, ma così non è. Tanto meno con il Signore Gesù che è vero SIGNORE E MAESTRO DI LIBERTA’ e non oggetto manipolabile o eliminabile a piacimento. 

La libertà però è tale perchè è LIBERATA, operazione che ci dimentichiamo di fare troppo sovente. Liberata da cosa? Anzitutto dal sequestro alla sua verità, come la nostra vita. E per riottenerla Gesù propone di RESTITUIRLA alla sua sorgente, ossia a quel Creatore, di cui Lui è immagine totale e definitiva, nel quale è stata pensata e creata. A ognuno il suo. A Cesare le cose di Cesare, a Dio le cose di Dio, ossia il volto vero dell’uomo. Solo a partire da quella ORIGINE avremo la possibilità di riconquistare tutta la nostra ORIGINALITA’, che non è l’esercizio di una fantasia anarchica e priva di radici, ma il recupero attento del nostro vero IO. 

Non è facile, chiaramente, per questo Paolo loda i cristiani di Tessalonica per il triplice impegno in grado di mantenerli in Gesù e nel Signore: l’OPEROSITÁ DELLA FEDE, la FATICA DELLA CARITÁ  e la FERMEZZA DELLA SPERANZA. Si può dire che fede e operosità vanno a braccetto, perchè non esiste una fede che non produca un volto umano e una terra nuova, non esiste una professione fatta a voce se non si incarna; faticoso è anche amare, forse la fatica più grande perché coinvolge la verità più vera del cuore che è la certezza che siamo nati per volerci bene e troppo spesso non mettiamo in atto questa sapienza del cuore, lo s-cordiamo, ossia togliamo dal cuore questa certezza che può mantenerci in vita, come singoli e come umanità (vedi infatti cosa succede ogni giorno nel mondo. Lo scorso aprile 2023 secondo una ricerca dell’Università di Upsalla in Svezia, emergeva un dato inquietante: nel mondo c’erano 170 conflitti in atto … ); infine la fermezza della speranza, quella forza nella quale tutti siamo salvati e rende possibile il cammino nonostante le battute di arresto e gli spaesamenti continui. 

Non abbiamo paura! Oggi il Signore ci rimette in piedi. Smascherando la malizia dei suoi accusatori ci riconsegna la bontà di un annuncio che ci rende “a immagine e somiglianza” del volto di Dio e soprattutto concretizzazione di quanto scritto nel suo Vangelo.  Scrive don Alessandro Deho, in un suo intelligente commento alla pagina di oggi, che nel versetto immediatamente successivo al testo usato dalla liturgia c’è scritto che questi uomini lasciarono Gesù pieni di meraviglia. Che abbiano scoperto anche loro di avere trovato LA verità e non semplicemente la contraffazione e la manipolazione di piccoli uomini farisei che si servono di Dio schiavizzando le persone? 

Buona settimana! Buona continuazione della ricerca della nostra vera immagine nell’immagine del Signore!