CRONACHE SENZA RETORICA
DAL VANGELO SECONDO MATTEO
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Ricomincia lo sgomento di Natale. Dovrebbe essere gioia e invece è nervosismo.
“Queste cose, sdolcinate, retoriche, musicali, intermittenti, non appartengono alla vita!” dice l’uomo disincantato e affrancato dalle questioni religiose.
Ma neanche questo pensiero appartiene alla verità della vita, perchè non c’è niente di più realistico e antiretorico della nascita del Figlio di Dio.
Una donna incinta prima del matrimonio non era un semplice “incidente di percorso”, ma condanna a morte: lapidazione per l’infedele gestante che, sempre da sola, era la colpevole. Va fatta fuori! Lì nasce Gesù.
Tutt’altro che retorico, nel centro del proprio disagio e della disperazione, per Giuseppe, ridare voce alla Voce, agli angeli della Scrittura, alla giustizia del cuore e non al cuore della giustizia: “mentre stava considerando queste cose”, ossia, la sua disgrazia, la sua donna gravida e fecondata non da lui, Giuseppe decide di amare. Lì nasce Gesù.
Quando si desta, Giuseppe “fa come gli ordina il Signore” … ; Giuseppe ri-sorge, ri-orientato nel suo dis- orientamento, da Colui che gli chiede di sperare ancora, accogliere, anche nel più buio della sua rabbia, della sua notte, del suo risentimento e della sua disperazione. Lì nasce Gesù.
E così il Vangelo riattiva la possibilità dei nostri natali. Lì nasce Gesù.
Tutto, ma non retorica. Benvenuti nella vita.