DISASTRI e DESIDERI
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
Gesù era un osservatore. Domenica scorsa, sentivamo che si era seduto davanti al tesoro del Tempio per vedere “come” la gente faceva le offerte. Gesù, uomo di qualità – che impara attentamente dalla realtà che lo circonda per scoprire che all’occhio e al cuore attenti “tutto parla” – oggi ci chiede di imparare dalla pianta del fico il processo della maturazione del frutto, che è sempre una dinamica di cambiamento: da un ramo nudo, a dei teneri germogli che si trasformano in foglie e iniziano a generare frutti dolcissimi.
Anche il Regno di Dio è come la pianta del fico: chi lo accoglie vede che nella sua vita le cose cominciano a trasformarsi. É vero, a volte la sua logica è un po’ scomoda perchè pone davanti a quella verità che “mette a nudo” le piante come la stagione dell’autunno; che fa sentire spaesati e abbandonati come una folata di vento invernale che soffia su rami apparentemente inerti e abbandonati; che premia la tenacia di chi sta e permette alla Parola di portare frutto e concimare le radici della propria vita e a un certo punto fa respirare il profumo della primavera; per accorgersi con gioia che, quella che sembrava una morte in realtà si sta finalmente rivelando una vita piena e generosa, estiva. E Gesù lo dice: è venuto affinché chi accoglie Lui porti molto frutto.
E allora ben venga se seguire i passi del Maestro ogni tanto porta al fallimento le nostre “cosmologie esistenziali”. Dove i cieli riflettono pallide luci di soli opachi, flebili raggi lunari che, più che illuminare, rendono assai “lunatici” coloro che li ricevono, stelle che smettono di rimanere attaccate al cielo delle illusioni, e sgonfiano la tronfia processione di quelle che noi, personalmente, abbiamo nominato nostri riferimenti. Anche le “star” di Hollywood hanno bisogno di qualche “ritocchino” estetico ogni tanto … ; e allora ben venga. Ben venga che certe luci lascino spazio ad altre più luminose, ben venga che la luna rifletta la potenza e il calore di un astro affidabile, ben vengano i disastri (caduta di astri) se sono in grado di accendere desideri (dalle stelle) in grado di rifarci sperare, vivere e fruttificare con lo sguardo elevato verso la vita, verso Gesù, verso il Suo Regno e dunque … per la nostra terra. Quindi, nessuna paura, nessuno sa quando, eccetto chi vuole fidarsi e si mette in cammino!