MA COSA STIAMO ASPETTANDO??
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Carissimi tutti,
oggi comincia l’Avvento, parola che significa “venuta”. Ma chi sta arrivando? Stiamo aspettando qualcuno?
1. Nella prima lettura il profeta Isaia riconosce che tutti si sono dimenticati di Dio. Però è sicuro che Lui, da Buon Padre, continuerà a cercare i suoi figli e a farsi trovare, consapevole che: “Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani.
Anche noi, continuamente, ci mettiamo sempre “nelle mani di qualcuno”: a chi ci affidiamo quando pensiamo al nostro futuro e avvenire? Dio per noi è importante? I nostri “riferimenti” quali sono? Sentiamo la consapevolezza del bisogno di Dio?
2. Paolo è felice perché la Comunità dei Cristiani di Corinto è molto legata a Gesù. È convinto, dice loro, che: “In lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza”. (1 Cor.).
Quanto spazio occupa nei miei pensieri e nella mia logica il riferimento al Vangelo di Gesù? Lo conosco bene?
3. Gesù nel Vangelo dice che il bravo portiere è quello che non si addormenta e veglia. Chiaro, anche il portiere dorme, altrimenti non potrebbe essere vigile, però c’è una vigilanza importantissima che è la custodia delle nostre vite e del loro senso, che dà senso a tutte le altre cose che facciamo. Gesù dicendo “Non sapete quando è il momento” non lo dice per spaventarci ma per ricordarci che ogni momento è buono, salutare e propizio per accogliere la Sua presenza in noi. Domenica scorsa ce lo ricordava il Vangelo: l’amore si può esercitare “ogni volta” che si fa la “minima cosa” a soccorso “del più piccolo dei miei fratelli”.
Cosa mi dice questo Vangelo?
Potete trovare in questa pagina i testi della Messa:
https://liturgia.silvestrini.org/letture/2020-11-29.html
Buon cammino!