Le parole di Gesù che abbiamo ascoltato domenica sono molto chiare e nette: Gesù preferisce parlarci delle dure esigenze della sequela con cui ciascuno di noi è chiamato a misurarsi: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). Siamo chiamati a scegliere (liberamente) di entrare nella logica del rinnegare se stessi e di impegnarci a vivere la vita di ogni giorno secondo Dio.
Siamo chiamati a lasciare che divampi in noi quel “fuoco ardente” che descrive il profeta Geremia (20,7-9), un fuoco che non poteva contenere, e che trasforma.
Non basta spogliarsi dei propri beni e dei propri affetti per seguire il Signore, si rende necessario lasciarsi spogliare …
San Paolo dice: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Lettera ai Romani 12,1-2).
San Paolo dirà in un’altra situazione “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me” (Lettera ai Galati 2,20).
Vi propongo a seguire alcuni passi tratti dal libro “Nascere di nuovo” – Un itinerario di guarigione – di Gaetano Piccolo. Edizioni Paoline, 2020:
“La trasformazione è un processo lento, anche parecchio faticoso. Ci chiede di abbandonare delle parti di noi, soprattutto se sono parti malate che hanno bisogno di rigenerarsi. Cambiare vuol dire rischiare di abbandonare qualche nostra certezza. A volte le certezze ingannano perché apparentemente sono comode, ma in realtà ci impediscono di crescere e persino di vivere. Anche le nostre certezze dunque vanno di tanto in tanto esplorate, messe in questione, valutate. Quello che non conosciamo ci fa paura e perciò evitiamo di cambiare. A volte pensiamo anche che per noi sia impossibile cambiare; ci giustifichiamo con il pretesto di essere così, e in questo modo facciamo morire non solo noi stessi, ma anche gli altri ……”.
Nascere di nuovo è un testo dedicato a tutte quelle persone che si sentono bloccate e sfiduciate, a chi si sente perso e a chi non ha più speranza, a chi non si arrende e vuole ricominciare a camminare.