CIBO
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Sono convinto che noi “risediamo”, ossia “troviamo dimora” nelle nostre parole: parole pronunciate, pensate, condivise, ricevute o subite costituiscono il “tappeto armonico” (per usare un termine musicale) sul quale appoggiamo i piedi nel cammino della nostra vita.
Faccio un esempio: quando mi rapporto con una persona che non conosco posso pensare diverse parole che modellano i miei pensieri spingendomi ad agire di conseguenza: “questo è un mio avversario”, “questo mi ruba la scena”, “che bello conoscere una nuova persona”, “ogni persona è una storia da rispettare”, “ti accolgo molto volentieri nella mia casa”, “quante cose nuove posso imparare” oppure “ma perché devo stare con questo?”.
A questo punto, allora, diventa molto importante scegliere e domandarsi: “ma quali sono le parole che abitano il mio cuore, che mi ispirano, che plasmano i miei modi di essere, di dire e di fare? Quali scelgo per vivere?”. É importantissima questa domanda, perché dalla mia predisposizione interiore dipende tutto il resto.
San Paolo nella prima lettura oggi ce ne propone una, ossia: “non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole”. Sicuramente NON FACILE (!!!), anzi! Però ci pensate: tutti noi che abbiamo celebrato l’Eucarestia, se questa settimana ci mettessimo davanti agli altri con il solo desiderio di esprimerci con parole e gesti possibilmente di amore, attenzione e rispetto?
Non abbiamo paura, probabilmente proveremo un senso di libertà (anche se faticoso e a caro prezzo) che non avremo mai sentito né provato prima. Ci sentiremo “liberati nella nostra libertà” e nelle nostre relazioni.
Consapevoli del fatto che quando qualcuno è disposto a vivere la logica e le esigenze della PAROLA PER ECCELLENZA che è la Parola di Dio, inizia a trasformare il mondo COME IN TERRA, COSÍ IN CIELO.
Soprattutto il suo.
Questa settimana proviamo a pensare e condividere cosa significhi NON AVERE ALTRO DEBITO CHE L’AMORE (inviare contributi di pensiero a l.lucca71@gmail.com ) .