XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

PRENDERE CON SE’

Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». (…) Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e
non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Buona domenica! Com’è andata la settimana appena trascorsa? Spero bene! Spero che il Vangelo di domenica scorsa sia risuonato come fonte di ispirazione e di orientamento per i passi dei giorni che intercorrono da un Giorno del Signore all’altro. Tempo che, nella memoria della preghiera, può  trasformarsi in compagnia del Signore dei Giorni, che, nell’inno dell’Ora Media noi invochiamo dicendo: “tu segni i ritmi del mondo, i giorni, i secoli, il tempo” . Ecco qual è l’orizzonte liberante di interpretazione dei nostri cammini. Devo dire che  sono molto contento, e anche un po’ sorpreso, per i vostri interessanti interventi sulla proposta di fare diventare il sito un punto di condivisione: una canzone sugli occhi dei bambini (i piccoli del Regno), una riflessione sul farsi piccoli come Zanardi con il nipotino, un pensiero sul sentirsi accompagnati da Dio anche nella sofferenza, la proposta di una lettura, sono tutti trampolini di lancio sul nostro desiderio di “comprendere” la Parola di Dio per viverla. C’è tanto spazio. Comprendere non significa dire “ho capito tutto!”, ma “prendo con me!”. E si comprende quando si ascolta, si riascolta: come una poesia, una bella pagina, una musica che non si esauriscono mai, ma risuonano infinitamente nei cuori aperti. Gesù ripete che per comprendere occorre ASCOLTARE: ma sappiamo ancora farlo? Sappiamo farlo oltre le 1000 parole e rumori che si affollano nelle nostre vite? E dopo avere fatto tacere i rumori esterni, sappiamo anche comandare sui mille pensieri che ci sono dentro di noi? Solo se ci daremo del tempo per ripensare le sue parole scopriremo che il seme porta frutto. Oltre le mille paure che ci vogliono sequestrare da una vita vivibile e vissuta. “Cercare di comprendere” ci dice Gesù, per scoprire che il buon terreno, gravido di Parola, “dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno”. E il seme cresce SEMPRE, basta solo UN PO’ DI DISPONIBILITÁ (come la pioggia e la neve … )!

Questa settimana proviamo a pensare e condividere cosa significhi la parola COMPRENDERE LA PAROLA DI DIO nella vita di tutti i giorni (inviare contributi a l.lucca71@gmail.com ) .