CONTRIBUTI  SUL VANGELO DOMENICALE – 2

Condivido  questa bellissima riflessione ricevuta oggi:

“…Colgo il tuo invito a scrivere qualche riflessione sul Vangelo di Domenica scorsa.

Ricorre nel tuo commento l’ essere bambini, piccoli. E’ molto bello lo spezzone di film di Benigni che hai messo sul sito e fa riflettere quanta responsabilità abbiamo noi adulti verso le nuove generazioni. Ho sentito anche nelle intenzioni dei fedeli la frase che mi ha colpito, di essere misericordiosi verso TUTTI. Noi non saremmo mai capaci ma con il Signore al nostro fianco tutto può diventare possibile. Prego perché con il raggio di sole di un nuovo giorno che arriva, io possa essere capace di portare misericordia verso chi incontro, indipendentemente da quello che potrò ricevere, dalla situazione che dovrò affrontare sapendo che il Signore  mi sorregge sempre e mi sprona ad andare avanti guardando oltre e ti chiedo perdono fin da ora per tutte le situazioni in cui non sarò stato capace di portare misericordia. Come diceva San Giovanni Paolo II: “L’ amore è disarmante”, prego di andare sempre avanti in questa direzione.

Mi veniva in mente mentre vedevo il video di Benigni, un articolo scritto da una familiare di Alex Zanardi quando ritornò a casa dopo l’ amputazione delle gambe. Quando Zanardi tornò a casa con le gambe amputate, c’ era suo nipote e si mise a giocare tutto il giorno a nascondino in casa con lui. Alex riuscì per la sua tragica condizione a nascondersi nel caminetto, riusciva a stare sdraiato su due sedie e in altre situazioni in cui adesso non ricordo ma che ad una persona normale è ovvio che non si sarebbe potuto nascondere in così poco spazio. Al termine della giornata il bambino disse alla mamma che si era divertito tantissimo con Alex e da grande avrebbe voluto fare anche lui il pilota, avere incidente, amputazione e poi giocare a nascondino. Parole molto forti e toccanti. In un’ altra intervista Zanardi disse che bisognava guardare avanti e vedere le cose che si possono fare anche senza le gambe e non stare a guardare indietro e pensare che cosa si sarebbe potuto fare e che cosa non si è fatto”.