DOMENICA 7 GIUGNO …

FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÁ

Dal Vangelo secondo Giovanni: In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:  «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.  Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

La Festa della Santissima Trinità, modo di dirsi di Dio all’uomo, è la storia di una relazione che salva la vita. Ossia la risolleva conferendole dignità, contenuto e sostanza e ricordando che, o si vive imparando a curare le relazioni e i legami, oppure … non c’è vita. Perché non c’è Dio, ossia, speranza e orizzonte profetico di trasformazioni continue. Nel libro dell’Esodo, c’è scritto che Dio “scende dalla nube” per incontrarsi con Mosè, e attraverso Mosè, con tutti noi, consapevole “popolo dalla dura cervice”. Ma a Dio non interessa, Lui è venuto “per salvare il mondo, non per condannarlo”, e ci prende per mano,  così come siamo, sperando che ognuno di noi possa ritrovare in Lui il senso di ogni cosa. Forse la Trinità non è fatta di tre persone, ma di quattro: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo e IL MONDO (tutti noi!). Trinità, QUADRINITÁ! Senza figli non  c’è Padre, e neanche Dio!