8 MAGGIO, VENERDÌ …

 

OGGI 

Dal Vangelo secondo Giovanni 

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Dal Salmo 2

“Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato” 

Un pensiero … 

In una frase, di poche parole, il Salmo 2, a mio parere condensa tutto il significato di una vita umana: la scoperta di quel legame che nel/dal tuo oggi ti permette di vivere. 

Anzitutto, dire che “qualcuno ci genera”, per Gesù significa comunicarci che il nome di Dio è PADRE, ossia uno che ha la possibilità di  metterti al mondo (che non significa solo un gesto biologico!), di comunicarti  novità e  nuove energie. Un Padre che nel suo Figlio Gesù, per chi lo vuole, ha sempre da suggerire orizzonti e direzioni. 

É bello cominciare la giornata, o concluderla per “innaffiare” quella successiva, con quella Parola di vita che ti permette di ricominciare e trasformarti continuamente, accompagnato dal suono promettente di una memoria, che continuamente ti dà vita e inizio. L’ha detto Giovanni: IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. All’inizio di tutto c’è sempre una parola, una suggestione, una comunicazione. Sarebbe bello chiederci quali sono le nostre, quali sono le parole “generative” che ci danno la vita, e quanto tempo riserviamo loro per leggerle e farle scendere sempre più in profondità. 

Inoltre la parola non è un frutto, ma un seme da mettere nella terra della vita: non è una “cosa a disposizione”, ma una VIA – come dice Gesù a Tommaso –  ossia un percorso da fare, a partire dalla Verità che Lui è per noi. 

Ogni OGGI diventa allora una possibilità unica e irripetibile. 

Ogni OGGI sarebbe bello ripetere quelle parole che le persone della mia età, in giovinezza o adolescenza, appendevano sul muro della loro camera: “TODAY IS THE FIRST DAY OF THE REST OF MY LIFE” . Sì, oggi è una possibilità unica per ricomiciare, oggi è il primo giorno del resto della mia vita. 

Attenti a due malattie terribili, che sono il RINVIO e la DIMENTICANZA. Per noi e per la cura della nostra “spiritualità” – che io amo definire il “respiro della nostra concretezza” – sembra che ci sia sempre tempo, e poi, piano piano il rinvio si trasforma in oblio, ma con tutta l’amarezza di sentire che qualcosa dentro di noi non funziona: si sente un vuoto, un’oscurità, la percezione che manchi qualcosa di importante. E allora ci si giustifica, anche perché per riscoprire il positivo della vita occorre guardare negli occhi il negativo che c’è in noi (allora è meglio rinviare!); e anche perché per pulire la casa occorre rimuovere tutta la sporcizia che abbiamo nascosto sotto il letto, tanto non si vede (meglio dimenticare!!) … ma continua a farsi sentire. 

L’unico modo per fare pulizia è tirare fuori la sporcizia. 

PERCHÉ NON RIUSCIAMO A FIORIRE? PERCHÉ I NOSTRI “OGGI” SONO SEMPRE UGUALI AI NOSTRI “IERI”? PERCHÉ CI DIFENDIAMO DALLA VITA CHE URLA DENTRO DI NOI? 

OGGI potrebbe essere un momento speciale per farci “liberare dal male” da Gesù, facendo un bellissimo lavoro di bonifica che Gesù è venuto a inaugurare per coloro che gli rispondono: “sì, lo voglio!”. 

Cosa c’è da perderci? Proprio nulla. 

Anzi!