Silenzio di Dio!
Rendiamo grazie a Dio.
Un pensiero…
Buongiorno, di tutto cuore, in questo silenzio surreale, dai tabernacoli aperti e dai pieni svuotati dentro di noi.
Oggi Gesù ci parla col silenzio.
Sono certo che in questi giorni tanti di noi si sono incontrati e scontrati col silenzio.
Ma il Sabato Santo ci fa una promessa che fa la differenza rispetto a tutto il resto: IL SILENZIO NON É VUOTO, MA PIENO DI COLUI CHE VINCERÁ IL BUIO E LA MORTE.
Il Silenzio di Dio è la Parola più forte che ha pronunciato per noi.
Se al centro del mio silenzio, anch’io, non avrò paura di farmi prendere le mani da Lui, di farmi abbracciare, così come sono, di ammorbidire la rigidità che sento a livello del mio stomaco, di aprirgli la porta per accorgermi che … “è lì, sta aspettando proprio me”, allora – anche se questa è strana, pazza, insolita – celebrerò finalmente Pasqua, e magari meglio di tutte quelle che ho vissuto fino a oggi.
Oggi vi voglio lasciare un dono stupendo, almeno, per me lo è.
Sono le parole di un’”omelia del Sabato Santo” che tutti gli anni meditiamo nell’Ufficio di Letture, che raccontano con molta precisione il senso di questo giorno (vi invito a “inspirare” le parole che leggerete):
“Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.
Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione.
Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.
Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui!”
“Esci! Sii illuminato! Risorgi! Svegliati, o tu che dormi!”
Proviamo a portare con noi queste parole, come un MANTRA ripetiamocele sostituendole a tutti quei pensieri e a quei monologhi ossessivi e autodistruttivi che ci portiamo dentro …
E il Risorto … non lo lasceremo più!
Vi abbraccio forte.
Vi voglio bene.
Per riflettere:
- Oggi cosa farò per stare in silenzio con Gesù?