Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Ma è così nuovo? Tutti parlano di amore. Tutti sanno che senza amore non si vive, che l’amore è cieco, che se non ci fosse l’amore non ci sarebbero più i cantanti e i poeti, e, da che mondo e mondo è sempre stato così. Come fa Gesù a dire: “vi dò un comandamento nuovo?” … è vecchissimo, caro Signore! Eppure, forse, vecchissimi sono i discorsi e le parole sull’amore, ma nuovissima l’esigenza – al punto da sentirlo come il comando dei c omandi, quello che sintetizza tutta la legge – di VIVERLO. Inoltre, la “novità” che ci chiede di assumere Gesù è ancora un’altra: amare COME LUI HA AMATO NOI. E poi, che paradosso, il proverbio dice che “all’amor non si comanda”, Gesù dà il “comandamento dell’amore”! Oh, ci sarà un motivo (o anche più di uno?)? A noi l’ardua sentenza!
Buona Domenica!
Don Luigi