In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
Il Vangelo non è un libro per spaventare i passeri, ma per dare ali d’aquila a chi lo accoglie nella propria vita come proposta di senso attorno alla quale organizzarsi. Anche il linguaggio apocalittico, che riprende espressioni molto più antiche già usate dai profeti dell’Antico Testamento, sulla bocca di Gesù non vuole mai essere una minaccia ma un’iniezione di fiducia che nasce dal disincanto e dal realismo dello sguardo del Maestro che ha sempre saputo dare il nome giusto alla realtà e alle cose. E allora, il sole che si oscura, la luna che non dà luce e le stelle che cadranno dal cielo non sono presagio di stragi, ma corroborante realismo di chi vede cadere certi riferimenti che per noi sono radiosi come la luce del sole (ma talmente abbaglianti che non vedi bene cosa ci sia sotto), luminosi come la luce della luna (che, guarda caso, è tale perché brilla di luce riflessa e non propria) e alti come le stelle, che cadranno. Ma non parliamo di corpi celesti, parliamo della vita. Ancora oggi noi chiamiamo i grandi personaggi che si distinguono nel loro mondo con il nome di STELLE, diciamo, per esempio, LE STAR DI HOLLYWOOD! “Ah, fossimo come loro: star del calcio, della letteratura, dell’architettura, del cinema, sì che saremmo a posto!” … per poi scoprire che dietro certe immagini altro non c’è che fumo e vuoto. Altre volte cadono i riferimenti per spostarsi e muoversi nella vita: prima dei navigatori satellitari per spostarsi si guardavano le stelle. Anche noi, vero, a volte abbiamo assistito al crollo di certi nostri riferimenti per i quali avevamo dato tutto? Che fare? Gesù oggi ci chiede di riflettere su “ciò che rimane” aldilà di tutto ciò che muore. La sua risposta: “la Parola di Dio”. Insomma, non è poi così strano il Vangelo….
Buona domenica e buona settimana!
Don Luigi