In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Nessuna pietà nelle parole di Gesù per quanti approfittano del loro ruolo, che dovrebbe essere anzitutto un servizio e invece viene adoperato per altri fini: approfittare dell’innocenza delle vedove per estorcere denaro e guadagnarci, pregare per farsi vedere, apparire in pubblico per essere guardati, cercare sempre i primi posti e gli onori. Vecchia storia, obietterà qualcuno… ma neanche troppo, direi contemporanea, perché, in mille modi, si ripresentano questi atteggiamenti, non solo in campo religioso, ma anche politico, amministrativo, sociale, comunitario. Ci si copre con le proprie “divise” rappresentate non solo dagli abiti, e si vive da “divisi”. Perché questo significa la parola divisa: qualcosa che divide dagli altri, eleva, mette al centro e conferisce privilegi. Gesù stigmatizza questi atteggiamenti ingiusti e inumani e nella seconda parte del Vangelo fa un affondo vero e proprio con il suo sguardo che sempre cerca la verità e non si ferma mai all’apparenza. Nota la vedova che gettando le due monetine nel tesoro del tempio, anziché cercare di farsi notare per avere, nel nascondimento dona. Sono questi gli atteggiamenti del discepolo! In tutte le situazioni, nelle quali gli altri non ci noteranno, ma avremmo l’occhio grato di Dio ad approvare la buona qualità dei nostri gesti, risuonerà a beneficio di tutti l’intenzione luminosa del cuore.
Buona domenica e buona settimana!
Don Luigi