Perdite…
“Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. L’ho amata più della salute e della bellezza, perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile”.
Mi colpisce sempre la riflessione del Libro della Sapienza, mi stimola e mi fa chiedere: “qual’è la ricchezza incalcolabile con la quale mi vengono incontro tutti i beni?” Sicuramente, ci suggerisce l’autore, non la ricchezza materiale. Chiaro, non facciamo gli ipocriti, è bene stare bene, è bene avere delle risorse, ben vengano anche le possibilità economiche che ci permettono di vivere con un certo agio e con la possibilità di fruire esperienze, di accedere a servizi, di muoverci nel mondo con facilità, ma questo non è ancora tutto. Questo non basta. Anzi, sovente la ricchezza che diventa una sete forsennata e insaziabile di accumulo, anziché dare la felicità la toglie, e quando guardi gli occhi delle persone che dovrebbero essere più felici, perché piene di risorse e possibilità, in realtà altro non vedi che grande tristezza e paura. Quegli occhi che incontrandosi con quelli di Gesù ci ricordano l’incontro del giovane ricco alla ricerca della vita; lui se ne va, perché si accorge di non essere una libera persona che possiede, ma uno schiavo posseduto dai suoi averi. Gesù gli dice: “vendi quello che hai e dàllo ai poveri”. Forse anche a noi oggi Gesù dice le stesse parole e ci rivolge questa domanda: “cosa devi PERDERE per TROVARE la vita?”. Facciamoci interpellare…
Buona domenica e buona settimana!